--- L’architettura è necessaria oggi più che mai. Il problema è che questa professione necessita di una nuova dignità: per dargliela bisogna tornare al concetto originario e ricordarsi che l’architettura è soprattutto un servizio. Tenerlo presente è un modo per preservare la nostra disciplina da tutto ciò che può corromperla: le mode, gli stili le tendenze.
-- Oggi l’architettura si affida sempre più, in gran parte, ad una produzione su larga scala, costituita da componenti standardizzati determinando la sua uniformità e la conseguente perdita dell’individualità dei singoli edifici.
-- Per ogni edificio bisognerebbe utilizzare componenti creati appositamente in modo da conferirgli un’identità nelle singole parti come nel tutto.
--- Tanti sono i fattori che rendono l’architettura un’arte contaminata: i quattrini, il potere, l’urgenza e le complicazioni.
--- Per questo motivo il progettare ed il realizzare si dovrebbero preferire al controllare che invece si accompagna alla produzionestandardizzata e industriale.
--- L’architetto deve riconquistare il cantiere che è il momento più importante in cui è possibile sperimentare la proprietà dei materiali e dove il giudizio estetico può esercitarsi al meglio.
--- Bisogna avere l’onesta di non fermarsi di fronte alle incognite adottando risposte già note o convenzionali; bisogna cercare risposte adeguate e quindi sempre diverse, perché ogni problema è diverso. L’architetto è un uomo che raccoglie di continuo delle sfide, che accetta di porsi in un terreno di frontiera.
--- Spesso si parla di “creare”, in realtà questo non è il termine adeguato, è un termine troppo legato all’intuizione geniale e troppo distante dal normale lavoro di progettazione. Quando si progetta non si crea né si percepisce una svolta uno stacco. Al contrario si metabolizza in continuità, si modifica continuamente il punto di vista, si elabora tutto il lavoro di ricerca e di sperimentazione fatto in precedenza.
-- Oggi l’architettura si affida sempre più, in gran parte, ad una produzione su larga scala, costituita da componenti standardizzati determinando la sua uniformità e la conseguente perdita dell’individualità dei singoli edifici.
-- Per ogni edificio bisognerebbe utilizzare componenti creati appositamente in modo da conferirgli un’identità nelle singole parti come nel tutto.
--- Tanti sono i fattori che rendono l’architettura un’arte contaminata: i quattrini, il potere, l’urgenza e le complicazioni.
--- Per questo motivo il progettare ed il realizzare si dovrebbero preferire al controllare che invece si accompagna alla produzionestandardizzata e industriale.
--- L’architetto deve riconquistare il cantiere che è il momento più importante in cui è possibile sperimentare la proprietà dei materiali e dove il giudizio estetico può esercitarsi al meglio.
--- Bisogna avere l’onesta di non fermarsi di fronte alle incognite adottando risposte già note o convenzionali; bisogna cercare risposte adeguate e quindi sempre diverse, perché ogni problema è diverso. L’architetto è un uomo che raccoglie di continuo delle sfide, che accetta di porsi in un terreno di frontiera.
--- Spesso si parla di “creare”, in realtà questo non è il termine adeguato, è un termine troppo legato all’intuizione geniale e troppo distante dal normale lavoro di progettazione. Quando si progetta non si crea né si percepisce una svolta uno stacco. Al contrario si metabolizza in continuità, si modifica continuamente il punto di vista, si elabora tutto il lavoro di ricerca e di sperimentazione fatto in precedenza.
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